Capivasertib e Camizestrant migliorano la sopravvivenza libera da progressione nei pazienti con tumore al seno metastatico già trattato con terapia ormonale
I risultati degli studi SERENA-2 e CAPItello-291 hanno mostrato che due nuove molecole, Capivasertib e Camizestrant, migliorano la sopravvivenza libera da progressione nei pazienti con tumore al seno metastatico già trattato con terapia ormonale.
Il carcinoma alla mammella è il tumore più diffuso nella popolazione femminile, con 2,3 milioni di casi stimati nel 2020 in tutto il mondo.
Circa il 70% è costituito dal sottotipo positivo per recettori ormonali ( HR+ ) e con bassa espressione della proteina HER2 ( HER2-low ) o HER2 negativo.
Le terapie ormonali sono abitualmente utilizzate per il trattamento del carcinoma della mammella HR+. Tuttavia, queste pazienti sviluppano spesso resistenza alle terapie ormonali attualmente disponibili per la malattia avanzata e vanno incontro a progressione di malattia. Da qui la necessità di nuove cure.
Studio CAPItello-291
Nello studio di fase III CAPItello-291, l’inibitore selettivo di AKT Capivasertib in combinazione con Fulvestrant ha determinato un miglioramento clinicamente rilevante e statisticamente significativo della sopravvivenza libera da progressione ( PFS ) rispetto a placebo più Fulvestrant nei pazienti con tumore al seno localmente avanzato o metastatico positivo per i recettori ormonali ( HR+ ), con bassa espressione di HER2 ( HER2-low ) o HER2 negativo, che hanno sviluppato una recidiva o progressione di malattia durante o dopo terapia endocrina ( con o senza inibitore di CDK4/6 ).
I risultati hanno mostrato come Capivasertib in combinazione con Fulvestrant riduca del 40% il rischio di progressione di malattia o morte rispetto a placebo più Fulvestrant nella popolazione globale dello studio ( hazard ratio [ HR ] 0,60, intervallo di confidenza [ IC ] 95% 0,51-0,71; p minore o uguale a 0,001 mediana 7,2 versus 3,6 mesi ).
Nel sottogruppo con alterazioni dei biomarcatori coinvolti nel pathway di AKT ( PI3K/AKT/PTEN ), la combinazione Capivasertib più Fulvestrant ha ridotto il rischio di progressione di malattia o morte del 50% rispetto a placebo più Fulvestrant ( HR 0,50, IC 95%: 0,38-0,65; p minore o uguale a 0,001; mediana 7,3 versus 3,1 mesi ).
Le alterazioni del pathway PI3K/AKT/PTEN sono frequenti nel tumore al seno, colpendo circa il 50% dei pazienti con malattia metastatica HR-positiva e HER2-negativa.
I dati dello studio CAPItello-291, che ha coinvolto 708 pazienti, hanno dimostrato che Capivasertib rappresenta una opzione terapeutica, potenzialmente capace di cambiare l’attuale pratica clinica nel trattamento delle pazienti affette da cancro alla mammella in fase avanzata HR-positivo / HER2-negativo.
In particolare, Capivasertib, capostipite tra gli inibitori selettivi di AKT, ha dimostrato di ritardare la progressione di malattia nei pazienti che avevano fallito una precedente terapia di combinazione anti-estrogenica più inibitori di CDK4/6.
Studio SERENA-2
Nello studio di fase II SERENA-2, nei pazienti in post-menopausa con cancro al seno localmente avanzato o metastatico con positività al recettore per gli estrogeni ( ER+ ), precedentemente trattati con terapia endocrina nel setting avanzato, Camizestrant, un SERD orale di nuova generazione, ha ridotto significativamente il rischio di progressione di malattia o morte del 42% al dosaggio di 75mg ( HR=0,58, IC 90% 0,41-0,81; p=0,0124; mediana 7,2 versus 3,7 mesi ) e del 33% al dosaggio di 150mg ( HR 0,67, IC 90% 0,48-0,92; p=0,0161; mediana 7,7 versus 3,7 mesi ) rispetto a Fulvestrant, attuale standard di cura come SERD.
Questi dati costituiscono un importante passo avanti verso una potenziale nuova terapia ormonale per pazienti con malattia avanzata dipendente dal recettore per gli estrogeni.
Secondo i risultati dello studio SERENA-2, che ha coinvolto 240 pazienti, Camizestrant ha dimostrato quasi un raddoppio della sopravvivenza libera da progressione mediana rispetto all’attuale farmaco disponibile che appartiene alla stessa classe di SERD.
Camizestrant ha mostrato simile efficacia ad entrambe le dosi valutate. ( Xagena_2022 )
Fonte: San Antonio Breast Cancer Symposium ( SABCS ) 2022
Xagena_Medicina_2022