Pembrolizumab nel trattamento dei tumori con elevata instabilità dei microsatelliti
La Food and Drug Administration ( FDA ) statunitense ha autorizzato l’impiego dell’anticorpo monoclonale anti PD-1 Keytruda ( Pembrolizumab ) per il trattamento dei pazienti adulti e pediatrici con tumori solidi non-resecabili o metastatici e caratterizzati da elevata instabilità dei microsatelli ( MSI-H ) o da deficit del sistema di riparazione dei mismatch ( dMMR ).
L’indicazione è per i tutti i tumori solidi che sono progrediti dopo un primo trattamento e che non hanno alternative terapeutiche soddisfacenti e per i pazienti con carcinoma colorettale, la cui malattia è progredita dopo terapia con fluoropirimidine, Oxaliplatino e Irinotecano.
I tumori MSI-H e dMMR hanno alterazioni genetiche che compromettono la riparazione del DNA con conseguente accumulo degli errori di replicazione dello stesso acido nucleico.
I tumori con questi difetti più comuni sono quelli dell’endometrio, del colon-retto ( il 5% dei metastatici ) e di altre aree gastrointestinali. Anche se meno frequentemente, questi biomarcatori possono essere riscontrati amche nei tumori di mammella, prostata, vescica, tiroide e altri organi.
Il kit Titano MSI permette la determinazione dello status di instabilità dei microsatelliti mediante amplificazione multiplex con primer fluorescenti e successiva analisi dei frammenti con sequenziatore automatico.
I microsatelliti analizzabili con il kit Titano MSI sono quelli raccomandati nel pannello Bethesda ( BAT25, BAT26, D2S123, D17S250, D5S346 ) e BAT40, D18S58, NR21, NR24, TGFßRII.
Altri due marcatori, TPOX e TH01, servono per verificare l’eventuale contaminazione o lo scambio di campioni.
L’analisi dell’instabilità dei microsatelli con Titano MSI permette, pertanto, di selezionare i pazienti oncologici idonei al trattamento con Pembrolizumab. ( Xagena )
Fonte: FDA, 2017
Xagena_Medicina_2017